Se partiamo da Torino e ci incamminiamo verso sud, percorrendo circa 30 km possiamo arrivare a incontrare, a Lombriasco, il Po: rinforzato dalle acque dei torrenti Ghiandone, Pellice e Magra, procede solenne e limpido, nel verde della campagna, verso Carignano.

Già qui ci sarebbe da dare una bella occhiata: percorrendo (e perché no? anche in bicicletta…) gli antichissimi meandri del grande fiume, che nel corso di millenni ha creato un solco immenso, dopo un paio di km arriveremo Pancalieri, patria della Menta Piperita, uno dei tipici “prodotti del paniere della provincia di Torino”. Detta anche Menta di Mitcham, fu introdotta ai primi del ‘900 da Honoré Carles, socio di Giovanni Varino, che nel 1870 aveva aperto l’omonima distilleria di Pancalieri. In realtà, la menta era già coltivata nel X secolo dai benedettini  come pianta officinale, tra Cavour e Villafranca.

Mentre passeggiate per il bel centro di Pancalieri, avvolti dal soave profumo della menta che, uscendo dagli alambicchi, aleggia sempre tra le case, consiglio di osservare l’esterno della grande Villa Giacosa Valfrè di Bonzo, raro esempio di architettura ispirata al culto del Palladio. Vi troverete, infatti, davanti a un palazzo neoclassico stupendo, con un grande pronao, sormontato al piano nobile da una vasta loggia con quattro alte colonne ioniche.

Ora è di proprietà della famiglia Chialva, che solo occasionalmente la apre alle visite, ma non perdetevi il vicino Museo della Menta e delle Erbe officinali (via S. Nicolao 18).

Proseguendo per altri 4 km si arriva a Virle Piemonte, un intatto paese in stile medievale che racchiude nel centro storico il grande Castello dei Marchesi Romagnano, una delle maggiori casate piemontesi fino alla metà dell’Ottocento. Tra i suoi personaggi più importanti ricordo il vescovo Ludovico Romagnano, il cui nome è legato al miracolo del “Corpus Domini” che avvenne durante la sera del 6 giugno 1453 a Torino, nella piazzetta del mercato delle erbe, l’attuale Piazza Palazzo di città.

Dopo il 1700 il castello fu trasformato in una splendida residenza estiva in cui soggiornò anche Massimo d’Azeglio.

Sicuramente potrete visitare il particolare e romantico giardino attorno al parco, magari accompagnati dalla signora Lella Monasterolo, che con tante fatiche è riuscita a salvaguardare questa immensa proprietà. Il parco un tempo era ben più vasto:  c’era il Giardino Grande con nicchie per statue e vasi e al centro un parterre all’inglese con uno specchio d’acqua e le fontane, quindi il piccolo giardino “delle arance” e quello con il labirinto. Dappertutto, nel verde, vi erano nicchie e panche per potersi sedere e riposare….

Ancora 4 km e potrete arrivare a Castagnole Piemonte. Qui c’è da scoprire il Palazzo dei Conti Filippa della Martiniana progettato da Bernardo Vittone, soprannominato “il maestro della luce”, uno dei più importanti architetti del Barocco piemontese: la sua firma è riconoscibile nei fregi a forma di conchiglia lungo la scala.  Negli ultimi anni il palazzo è tornato a nuova vita grazie a un sapiente recupero e restauro che ha riportato lo splendore anche nel giardino dove proprio ora è sbocciata una variopinta fioritura  di particolari  “rose antiche”. Accompagnati dalla signora Daria Moscatelli, vale la pena soffermarsi alla ringhiera della scala che si affaccia sul giardino per ammirare le siepi di bosso che ha fatto ripiantate secondo il disegno originale.

E poi, in pochi chilometri tra None e la tangenziale, state già rientrando in città…

 

Carlo Buffa di Perrero

Presidente, Promotur Viaggi